La fotogrammetria con droni: tecnica e professionalità per rilevazioni realistiche

La fotogrammetria con droni tecnica e professionalità per rilevazioni realistiche

La fotogrammetria con droni è una tecnica che permette di determinare la forma e la posizione degli oggetti; per fare ciò è necessario avere a disposizione almeno due fotogrammi dello stesso oggetto, la cosiddetta Coppia Stereoscopica.
Si tratta di un metodo già utilizzato in diversi settori quali la cartografia, la topografia e l’architettura e, oggi, molto utilizzata e sempre più associata alle riprese tramite i droni.
La storia tra la tecnica e lo strumento nasce nel 2014 quando i droni hanno iniziano ad avere fama di apparecchi in grado di effettuare rilievi con fini utilitaristici nei più svariati settori.
Si è passati infatti dalla definizione tradizionale di fotogrammetria architettonica che possiamo definire a due dimensioni, a quella moderna di fotogrammetria digitale che permette di ottenere un rilievo in 3D con l’utilizzo di alcuni strumenti innovativi, tra cui i droni.

Il rilievo fotogrammetrico

La definizione di drone sintetizza quello che tecnicamente è chiamato aeromobile a pilotaggio remoto, infatti è un apparecchio volante pilotato da comandi remoti che si possono trovare in posizioni diverse dal mezzo aereo o su di esso stesso.
Il rilievo fotogrammetrico tramite drone è di importanza fondamentale per ottenere dei modelli tridimensionali e bidimensionali degli oggetti ripresi; il rilievo assume così una forza realistica e vengono ricreate con esattezza la dimensione, la posizione e l’orientamento nello spazio.

Il drone e la tecnica della fotogrammetria si incontrano quasi subito poiché l’utilizzo iniziale dei droni è legato alla sua capacità di svolgere dei rilievi aerei; da qui la prospettiva di rendere la fotogrammetria con droni un settore ben preciso, in modo da rendere immagini nitide e fedeli del territorio sorvolato.
É importante però che la fotogrammetria non sia frutto di improvvisazione perché, al contrario di quello che si pensa, il drone non è facile da manovrare ed è necessaria la giusta esperienza e la corretta professionalità.

L’importanza della professionalità

É importante che, ad effettuare i rilievi, ci siano professionisti con un ampio bagaglio di esperienza; in questo ambito ci si forma sul campo, sorvolando una molteplicità di ambienti: possono essere infrastrutture, cantieri edili o siti di interesse storico e archeologico.
Genericamente il rilievo che ne risulta è anche detto aerofotogrammetrico e, affinché si parli di fotogrammetria, il sistema di controllo dell’aeromobile deve avvenire con pilotaggio da remoto.

Chi conosce bene il mestiere sa che la fotogrammetria è una vera e propria scienza; il risultato dell’intervento è una mappa, un disegno o un modello 3D il più possibile fedele alla realtà.
C’è una tecnica particolare per creare mappe 3D dalla fotogrammetria aerea e consiste nel puntare la fotocamera verticalmente al terreno, mentre per ricreare modelli 3D aerofotogrammetrici la stessa deve essere in posizione orizzontale.
Queste tecniche fanno comprendere come la fotogrammetria con droni necessita di competenze tecniche ben specifiche in ambito aereo, fotografico e topografico.
La dimostrazione è nel fatto che, per pilotare un drone, bisogna dotarsi di un apposito certificato di competenza di livello A2 rilasciato da ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) dove, tra le altre nozioni, si impara che ci sono delle regole, cosiddette dell’aria, da rispettare per salvaguardare la propria sicurezza e quella degli altri.

L’innovazione al servizio della tecnica e i vantaggi

Se prima il limite alla fotogrammetria con droni era l’inaccesibilità dovuto al costo operativo, oggi un drone è acquistabile a prezzi che abbracciano range ampi, a seconda dell’utilizzo e delle caratteristiche tecniche e innovative.
Tuttavia per ottenere una fotogrammetria di qualità non ci si può affidare a un modello qualunque: la resa di un modello di superficie o di una planimetria 3D è data dal giusto compromesso tra la funzionalità del drone e la professionalità dei piloti.
Gli apparecchi che concedono una notevole fotogrammetria con droni sono spesso provvisti di strumenti di stabilizzazione elettronica per mantenere ferma la fotocamera; inoltre i fotogrammi devono essere processati con tecniche avanzate di fotogrammetria.
Tra i vantaggi della fotogrammetria digitale con droni si segnala un’ acquisizione rapida dei dati con i quali si può interagire anche in tempo reale, renderli navigabili e ridurre il margine di errore nella rilevazione.