Lo stampaggio dei contenitori di plastica

Lo stampaggio dei contenitori di plastica

I contenitori di plastica sono oggetti indispensabili ormai in cucina, visto i numerosi benefici e funzionalità che hanno. Grazie alle loro proprietà specifiche, permettono di conservare all’interno quantità di cibo anche per periodi prolungati, senza andare a intaccare le proprietà organolettiche dell’alimento. Quanti di noi abbiamo nel congelatore alimenti all’interno di contenitori fatti da questo materiale! La plastica, infatti, è senza dubbio uno dei migliori materiali da utilizzare in cucina, e inoltre la sua facile lavorazione consente di ottenere forme differenti e ideali per ogni caso specifico.
Possiamo infatti facilmente trovare contenitori rettangolari, a cerchio, ortogonali, di dimensioni elevate, divisi in vari scomparti ecc.
Per lo stampaggio di materie plastiche è necessario l’utilizzo di specifici macchinari e tecniche raffinate, che consentono in non troppo tempo di ottenere il prodotto finale desiderato. Ma come funziona lo stampaggio di materiali plastici, tra cui i contenitori? Proviamo a scoprirlo di seguito.

Le tecniche per stampare i contenitori in plastica

Sono svariate le tecniche per lavorare correttamente e in modo efficace la plastica al fine di creare contenitori di vario genere e molto altro ancora. Sul sito stamplastitalia.com trovi le tecniche di stampaggio materie plastiche per approfondire nel dettaglio questo interessante campo di lavorazione.
Una tra le metodologie più utilizzate è senza dubbio lo stampaggio a iniezione di materiali plastici. E’ necessario innanzitutto creare un foglio di lavoro CAD, dove appunto raffigurare l’oggetto che si vuole ottenere in formato 3D. Particolare attenzione andrà fatta ovviamente per quanto riguarda le proporzioni delle misure. Dopo aver superato questo passaggio si passa alla fresatura degli stampi, utilizzando appositi macchinari in alluminio. Essi, rispetto a quelli in acciaio, permettono di accorciare notevolmente le tempistiche del processo, oltre a garantire maggiore precisione e accuratezza.
Si passa quindi al processo di iniezione specifico e quindi allo stampaggio materiale plastico. Ma di cosa si tratta nello specifico?
La metodologia di stampaggio a iniezione della plastica ha come fondamento principale il fondere pastiglie di plastica (polimeri termoindurenti/termoplastici) fino a farli diventare facilmente modificabili e malleabili. Successivamente, vengono appunto iniettati sotto pressione nella cavità dello stampo, che si riempie e si solidifica per ottenere il prodotto finale, in base al modello CAD creato in precedenza.
Ovviamente, tramite appositi device, si monitora costantemente la pressione di riempimento, la temperatura attuale e la qualità dei pezzi che si stanno assemblando.
Lo stampaggio a iniezione di materiale plastico è comunque utilizzato principalmente per cicli di vita brevi, quindi per creare prodotti non eccessivamente grandi, motivo per cui è ideale per i contenitori di plastica. Allo stesso tempo, è utilizzato anche per creare i coperchi di console, telecomandi, siringhe, tappi delle bottiglie e molto altro ancora.
Le aziende stanno cercando da tempo di adottare sempre più strategie efficaci per ridurre i costi dello stampo, ottimizzare i processi per la modellazione della plastica e allo stesso tempo inquinare il meno possibile l’ambiente, per contrastare i pericolosi cambiamenti climatici.
Si cerca quindi di eliminare o ridurre i dettagli non necessari, riutilizzare quanto possibile gli stampi, riduzione di finiture e dettagli puramente estetici, analisi delle procedure e delle tempistiche al fine di migliorare costantemente la produttività, utilizzo di uno stampo multicavità o stampo multi-figura, rivisitazione delle misure dei vari progetti dei pezzi.